Cronaca

Facci un bonifico da un milione

In provincia di Cagliari, tre uomini sono entrati in casa di un giovane esperto di trading per rapinarlo: la banda voleva un bonifico da un milione di euro in cripto valute. Tra vittima e ladri è nata una colluttazione: i tre sono scappati e adesso sono ricercati.

Un ragazzo di 23 anni è stato vittima di un tentativo di rapina ad Assemini, un comune che si trova nella provincia di Cagliari. Il giovane è un esperto di trading online: i tre aggressori sono entrati in casa sua e lo hanno minacciato di fare loro un bonifico da un milione di euro in cripto valute. La vittima ha cercato di rallentarli e così è nata una discussione: le urla sono state sentite dal padre. I tre, capito che non avrebbero potuto fare altro, si sono dati alla fuga. Sul caso indagano i carabinieri che stanno raccogliendo tutti gli elementi necessari a risalire all’identità dei due malviventi.

La dinamica della tentata rapina ad Assemini

L’episodio, stando a quanto raccontato dal quotidiano L’Unione Sarda, si è verificato all’alba di martedì 25 luglio. Intorno alle cinque del mattino, la banda è entrata in casa. La vittima, sarebbe Gabriele Onali che vive a Dubai ma che in questo periodo è a casa dei genitori, si trovava al secondo piano della sua villa. Due dei tre rapinatori lo avrebbero aggredito: coperti da passamontagna, con guanti e armati di pistola, gli hanno chiesto un bonifico da un milione di euro in cripto valute.

I rapinatori scappano ed esplodono un colpo di pistola in aria

Il giovane ha provato in tutti i modi a rallentarli, ma ne è nata una discussione. Le urla sono state sentite dal padre del ragazzo che è corso in suo aiuto. Tra i ladri e i due è nata una colluttazione: i primi sono scappati e, mentre andavano via, hanno esploso un colpo di pistola in aria così da intimidirli. Sul posto sono arrivati i carabinieri e gli operatori sanitari del 118: padre e figlio non hanno riportato gravi ferite, ma solo alcune escoriazioni. I carabinieri hanno svolto i rilievi e avviato le indagini: sono state recuperate anche le immagini delle telecamere della zona per poter risalire all’identità del gruppo.

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